Il 1961 è un anno fondamentale nella storia delle rose, e segna una svolta decisiva contro la tirannide tediosa e mortifera degli Ibridi di Tea.
L’autore di questa rivoluzione si chiama David Austin (1926- 2018), il quale tentò un ritorno alle rose antiche, per recuperarne la bella forma ed il profumo ormai perduti, coniugandoli con la più vasta gamma di colori offerta dalle rose moderne. Per raggiungere questo risultato, ibridò le rose più recenti con vecchie galliche: Constance Spry, la sua prima introduzione, è per l’appunto del 1961 e nasce dall’incrocio tra Belle Isis, una gallica, e Dainty Maid, una vecchia floribunda del 1940.
Quello di David Austin non è il primo tentativo di superare l’ impasse raggiunto con gli Ibridi di Tea. Wilhelm Kordes, in Germania, all'epoca in cui i Kordes erano ibridatori coraggiosi e innovativi, non ancora proni al cattivo gusto imperante oggi, aveva tentato nuove strade, alcuni anni prima, partendo nuovamente dalle rose botaniche, soprattutto quelle fino ad allora trascurate, e raggiungendo importanti risultati (vedi i capitoli sulle Rose Macrantha, le Rubiginose e le Pimpinellifolia ). Ma, all’inizio degli anni ’60, grazie anche agli scritti di Graham Thomas che, con le sue opere, aveva riacceso nel pubblico l’interesse per le rose antiche, quasi del tutto dimenticate, i tempi erano ormai maturi.
A distanza di 60 anni, possiamo dire che l’intuizione di David Austin si è rivelata vincente, anche dal punto di vista strettamente commerciale: non solo il termine “Rose Inglesi”, da lui adottato negli anni ’80 per i suoi brevetti, è un’espressione pienamente acquisita nel vocabolario di tutti gli appassionati di rose, ma le sue creazioni sono ormai diffuse in tutto il mondo. Sull’onda di questo successo, inoltre, e sul rinverdito interesse per le rose antiche, molti altri ibridatori hanno tentato invano di imitarlo e di inseguirlo sulla stessa strada: Meilland ha creato la serie “Romantica”, Tantau le “Rose Nostalgiche”, Barni “Le Toscane”, Poulsen la serie "Renaissance", per citarne soltanto alcuni. I risultati, nella stragrande maggioranza dei casi, sono piuttosto infelici: capita quasi sempre, infatti, di vedere il fiorellone, di foggia più o meno antica, posticciamente attaccato sull'arbusto rigido, legnoso e sproporzionato delle HT.
In definitiva, le rose inglesi potevano nascere solo in Inghilterra, paese nel quale, per tradizione, Il Giardino è, e rimane, "cultura popolare". Mentre gli altri hanno guardato soltanto alla forma del fiore, David Austin ha guardato anche alla bellezza e all'armonia della pianta nel suo insieme. Mentre Austin, da buon inglese, ha creato soggetti per il giardino, tutti gli altri si sono limitati a creare oggetti, seriali ed anonimi, avulsi da ogni contesto, al pari di quei soprammobili pretenziosi e mediocri che metteresti indifferentemente in tinello, in camera da letto o sulla mensola del bagno.
Il tempo e la pratica con le Rose Inglesi, ne hanno rivelato alcuni limiti.
Soprattutto le prime rose di David Austin hanno una fragilità congenita che le rende particolarmente suscettibili alle infezioni fungine. Alcune varietà sono state ritirate per questo motivo dal commercio, o reintrodotte con notevoli miglioramenti, come il caso di “ William Shakespeare 2000 ”.
Molte di esse, che si comportano da arbusti compatti nel clima inglese, diventano vigorose rampicanti nei climi caldi, con un piacevole (o spiacevole) effetto sorpresa. Talvolta, questa caratteristica rende molto vantaggioso un altro difetto che a torto si rimprovera ad alcune varietà di Rose Inglesi : i gambi esili ed i fiori che, per via del loro peso, sono spesso penduli. Se dovessimo ritenere fondata questa critica, dovremmo bollare come "difettose" la maggior parte delle rose Tea.
Infine, non è stata risparmiata alle “Rose Inglesi” l’accusa di una certa ripetitività, del resto inevitabile considerata la grande quantità di ibridi prodotti in questi decenni. Per tale motivo, forse, David Austin ha di recente intrapreso una nuova strada, cercando di recuperare nelle nuove creazioni le vecchie rose Alba .
Resta comunque, la sua, un’operazione meritoria per l’eleganza, la bellezza ed il profumo che ha restituito al giardino moderno. E lo diciamo con infinita gratitudine.
La selezione che presentiamo di seguito è costituita dalle varietà normalmente disponibili nel nostro catalogo. Tranne pochi casi, affideremo il commento alle immagini.
Le varietà di rose
Inglesi
Note: un accordo perfetto tra la forma del fiore, il suo colore ed il fogliame. Una delle nostre preferite.
Note: Falstaff è un personaggio di alcuni drammi di William Shakespeare.
Note: una delle più amate tra le Rose Inglesi. Ha, tra i suoi progenitori, Comte de Chambord. Esiste una versione rampicante.
Jertrude Jekill, vissuta a cavallo tra il XIX e il XX secolo ha rivoluzionato l'idea di giardinaggio ponendo le basi del giardino all'inglese, con l'applicazione della teoria tonale dei colori a ondate informali di piante o, come diceva lei stessa, 'la creazione di quadri con piante vive'.
Note: in omaggio al castello di Glamis, in Scozia.
Note: un’icona tra le “Rose Inglesi”, forse una delle più profumate.
Note: prima provate a dire che non vi piace, e poi annusatela......
Note: dedicata ad Emily Lion (1765-1815) celebre "avventuriera" (come si diceva una volta) inglese. Con la sua intelligenza e spregiudicatezza riuscì a fuggire dalla povertà e dal degrado in cui era nata, scalando velocemente verso il mondo dell'arte e dell'aristocrazia dell'epoca. Sposò sir William Hamilton, ambasciatore inglese a Napoli, e fu al contempo amante dell'ammiraglio Horace Nelson, in un ménage à trois alla luce del sole.
Note: tra le più belle e apprezzate tra le “vecchie” Rose Inglesi .
Note: "Tess of the d'Urbervilles: A Pure Woman Faithfully Presented", è un romanzo dello scrittore inglese Thomas Hardy.
Anno di produzione 2002
Portamento Sarmentosa, m. 3
Fioritura Rifiorente
Profumo Intenso, di rosa antica
Note: nel nostro clima è un buon piccolo rampicante. Varietà molto resistente alle malattie. The Lady of Shalott è un poemetto romantico scritto dal poeta inglese Alfred Tennyson (1809-1892).
Note: a parte la bellezza irresistibile, rinuncereste mai ad una rosa con questo nome?
Note: tra le rose da bordura più belle di David Austin.
The Mayflower salpò il 6 Settembre del 1620 da Plymouth con a bordo i "padri pellegrini" e l'11 Novembre attraccò sulle coste atlantiche degli attuali Stati Uniti d'America.
Note: una varietà molto robusta, pioniera della nuova linea di David Austin
Note: una delle varietà più amate e ricercate per la qualità del profumo.
Conosci meglio le caratteristiche di ciascuna varietà di rosa... per ogni dubbio o chiarimento non esitare a contattarci, saremo lieti di coinvolgerti nella nostra passione!
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