~ LE ROSE DAMASCO

Le Rose DAMASCo

Un fenomeno che ci ha molto colpito in tutti questi anni di attività è che le Rose Damascene sono le uniche richieste, tra tutte le rose antiche, dal grande pubblico. Non le Galliche, perché rievocano chiaramente l’idea del pollaio e quindi sospettabili di non essere, in quanto agresti, particolarmente raffinate. E sicuramente puzzano anche un po'. Non le Centifolia, denominate anche Rose Cavolo, di sicuro più adatte all’orto quindi, e non così eleganti da conferire prestigio ad un giardino signorile. E neppure le rose Alba, queste sconosciute.

Quello che abbiamo capito però in questi anni è che in realtà il grande pubblico, nonostante le richieda di frequente, sa ben poco o nulla delle Rose Damascene.

Non sa ad esempio che fioriscono soltanto in Primavera e rimane deluso se in Autunno, o addirittura in pieno Inverno, le trova prive di fiori. E persino di foglie!

Crede che siano le uniche rose profumate, le sole da cui si possa estrarre l’essenza o con le quali si possano fare marmellate. Non immaginano neppure che Alba e Centifolia sono state per secoli e tuttora sono largamente impiegate nell'industria cosmetica.

Questo pregiudizio è a tal punto ostinato e tenace che non riesci a demolirlo neppure se gli metti sotto il naso una Charles de Mills (Gallica), una Chapeau de Napoléon (Centifolia), o una Felicité Parmentier (Alba).

Quel che la gente ha in testa è soltanto un nome!

Qual è dunque il segreto del grande successo delle Rose Damascene? Onestamente non lo sappiamo. Sospettiamo, tuttavia, che la responsabilità stia tutta nell’utilizzo superficiale di internet; o, peggio ancora, dei cosiddetti social che pullulano di tuttologi. Ma ci mettiamo anche la tivù con i suoi divulgatori d’accatto e certa stampa d’evasione, soprattutto quella destinata al pubblico femminile. Gran parte di questi media, per pura ignoranza, propalano l'idea che le Rose Damascene esauriscano tutto il patrimonio delle rose antiche. Di Alba, Centifolia e Galliche, semplicemente si ignora l’esistenza.


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    Un’altra spiegazione potrebbe fornirla, tuttavia,  il  nome stesso delle Damascene, nome fascinoso che richiama un’idea di esotico legata ai fasti  e agli splendori favolosi delle "Mille e una notte".


    Delle origini di questa famiglia, in realtà, si sa ben poco e gli esperti in genere procedono per congetture.

    Un dato di partenza fondamentale tuttavia è fornito dall’indagine genetica: è ormai certo che le Rose Damascene contengono in sé il patrimonio genetico della rosa Gallica (ahinoi!), della rosa Fedtschenkoana e della rosa Moschata, due rose botaniche, queste ultime, originarie del Medio Oriente (Iran) e di alcune zone dell’Asia Centrale (ma anche l’Africa settentrionale per la rosa Moschata), ed entrambe rifiorenti.


    Le Rose Damasco, dunque,  si sono quasi sicuramente originate in Medio Oriente, come rivela di per sé il loro nome, e sono state successivamente introdotte in Europa. Quando questo sia accaduto esattamente non si sa.

    Alcuni sostengono che fossero già conosciute nel I secolo A.C. presso gli antichi Romani e, a conforto di questa tesi, esibiscono come testimoni i versi delle Georgiche di Virgilio nei quali si decanta la bellezza e il profumo della Rosa di Paestum che “produce due volte all’anno”. 

    In realtà di rose damascene veramente rifiorenti, e con regolarità, noi non ne conosciamo. E’ un dato di fatto, se vogliamo inspiegabile per un gruppo di rose che ha nel proprio genoma ben due rosa botaniche rifiorenti, ma così è. Persino la celebre “Quatre Saisons” detta anche “Damascena Bifera” o addirittura “Monthly rose” -  e la sua mutazione spontanea “Quatre Saisons Blanc Mousseux” -  ha un nome del tutto abusivo: a volte rifiorisce, in maniera del tutto occasionale, capricciosa ed esigua, più spesso è a fioritura unica. Lo stesso dicasi per “Bernard”. E’ probabile, dunque che Virgilio alluda ad una varietà di rosa rifiorente ormai estinta, e che nelle rose Damasco questo tratto sia rimasto un carattere genetico recessivo, o latente,  che  riaffiorerà soltanto nelle prime Rose Portland le quali, a buon diritto, hanno assunto anche la denominazione di “Damascene Autunnali”.


    Secondo altri, invece, le Rose Damasco  sarebbero arrivate in Europa soltanto all’epoca delle Crociate e che la Rosa di Paestum di Virgiliana memoria, proprio per la sua regolarità nella rifiorenza, lascerebbe presupporre  la presenza di rose cinesi nell’Antichità Classica che certamente aveva già scambi e rapporti commerciali con l'India e  con il mondo aldilà dell’India. Ma questa diversa datazione, ovviamente, non sposta di una virgola circa le osservazioni che abbiamo fatto nelle righe precedenti.


    Le Rose Damasco  sono arbusti dal portamento morbido e aperto, di dimensioni medio grandi e dai fusti fitti di spine sottili, eredità della rosa Fedtschenkoana. Il fogliame è di un bel verde medio e opaco, molto luminoso. Non tutte condividono esattamente queste caratteristiche ma il tratto che le accomuna è che sono tutte pazzescamente profumate.

Le varietà di rose Damasco

  • Rosa Bernard

  • Rosa Bernard

  • Rosa Bernard

  • Rosa Bernard

    • Origini: sconosciute, Francia, 1837
    • Portamento: cespuglio di medie dimensioni
    • Fioritura: in primavera e, talvolta, anche in autunno
    • Profumo: intenso e dolce


    Note: l'origine di questa Damasco è ignota ma si sa che Jean Pierre Vibert la introdusse nel suo catalogo nel 1837. Secondo alcuni autori, tuttavia, si tratterebbe  più propriamente di una Portland per via della sua rifiorenza autunnale, sebbene saltuaria e poco generosa. Oltretutto si dice anche che sia uno sport (poco probabile in realtà) o una pianta da seme di una delle Portland più vecchie ad oggi conosciuta: Rose du Roi.  A noi sembra invece che nell'aspetto generale -il portamento e la morbidezza sensuale del cespuglio, la lunghezza degli internodi e la popolosità dei grappoli fiorali, la qualità del fogliame -  sia più prossima alle Rose Damascene, sebbene in piena maturità rimanga di dimensioni più contenute rispetto alle altre della sua famiglia.


    Il fogliame di Bernard è di un bel verde medio opaco e molto riposante, pulito e  generalmente refrattario all'attacco di funghi patogeni. I fiori si sviluppano all'interno di corimbi molto densi ma si aprono ordinatamente, senza pressarsi tra loro, in corolle medio grandi, doppie e piatte a completa apertura, con una tonalità di rosa che, all'inizio, vira al salmone. Meraviglioso il profumo soprattutto, è ovvio, nelle prime ore della mattina



  • Rosa Boufarik

  • Rosa Boufarik

  • Rosa Boufarik

    • Origini: sconosciute
    • Portamento: grande cespuglio
    • Fioritura: rifiorente
    • Profumo: molto intenso e persistente

    Note: onestamente non ricordiamo più da dove ci sia pervenuta questa varietà, probabilmente dai Vivai Ducher.


    Si tratta molto probabilmente di una "trovatella", un tempo diffusa a quante pare in Algeria, e soprattutto nella città di Boufarik, dove a lungo è stata utilizzata in coltivazione per l'estrazione dell'essenza di rosa. Il nome, "Rosa di Boufarik", è quello che le viene attribuito dall'etichetta che l'accompagna presso l'Hay-les Roses, da cui questa varietà proviene, e che la classifica tra le galliche.


    Ma Boufarik, oltre alla copiosa fioritura primaverile, ha una leggera e un po' capricciosa rifiorenza per tutta la buona stagione; nel tardo autunno, talvolta, sembra voler gareggiare con i fasti di Aprile e di Maggio.


    Eccellente il profumo di rosa damasco.

  • Rosa Celsiana

  • Rosa Celsiana

    • Origini Sconosciute. Prima metà del XVIII secolo
    • Portamento Arbusto morbido e sferico
    • Fioritura Unica
    • Profumo Molto ricco ed intenso

     Note: la dimensione dei fiori di Celsiana , la loro profusione e l’intensità del profumo sono impressionanti. I fiori sbocciano in grandi mazzi, da boccioli rosa intenso, con le loro grandi corolle morbide e dolcemente ondulate che, durante tutta la lunga stagione di fioritura, sfogliano lentamente, come farfalle che volteggino nell’aria, e formano un tappeto di petali ai piedi dell’arbusto. I petali sono di un bel rosa intenso che sbiadisce al rosa chiaro e al bianco (uno dei suoi  numerosi sinonimi è "rosa damascena mutabilis")  e gli stami dorati a vista.


     


    Questa vecchia damascena, già presente nei cataloghi della prima metà del XVIIi secolo, oltreché nei giardini della Malmaison, possiede fusti forti, lunghi ed arcuati  ed un bellissimo fogliame fitto, verde chiaro, opaco.

  • Rosa Duc de Cambridge

  • Rosa Duc de Cambridge

    • Origini: Laffay, Francia, 1840
    • Portamento: arbusto ampio e morbido
    • Fioritura: unica
    • Profumo: meraviglioso e inebriante

    Note: questa meravigliosa damascena è un campione di profumo e di immunità alle malattie fungine. L'arbusto è largo e slanciato, con foglioline medie, dentellate, di un verde riposante e fresco. Il fiore è di una tonalità porpora malva scuro che schiarisce lievemente invecchiando e i suoi petali turbinano spiralati intorno ad un occhio centrale dal quale, spesso, può " proliferare" . Vi consigliamo una posizione luminosa e soleggiata evitando le ore centrali.


    NB. La proliferazione cellulare è stata definita come un'iperproduzione di tessuto floreale in un solo calice. In pratica, all'interno del fiore, cominciano a formarsi altri boccioli che premono per aprirsi. Spesso l'intero gruppo abortisce, talvolta due o più boccioli portano a compimento la crescita e l'apertura, con un effetto che cambia a seconda che si tratti di rose antiche (le più colpite sono quelle con occhio centrale) o di rose moderne. 


    Di questo fenomeno, del tutto transitorio ed innocuo, non si conoscono le cause, ma si manifesta all'inizio della primavera, con i primi fiori, associato, pare, ad un repentino cambiamento del clima.

  • Rosa Kazanlik

  • Rosa Kazanlik

    • Origini Sconosciute. Ultimo quarto del XVII secolo
    • Portamento Arbusto morbido e sferico
    • Fioritura Unica
    • Profumo Molto ricco ed intenso

    Note: Kazanlik è il nome di una città della Bulgaria dove, per antica tradizione, le Rose Damasco vengono coltivate ed utilizzate nell’industria per l’estrazione dell’essenza. Questo fatto pone alcuni problemi di identificazione perché diverse rose vengono indicate con questo nome. La Kazanlik vera e propria è una rosa dal portamento a cuscino, con un bel fogliame grigio verde e sano ed i fusti sottili e spinosi. I fiori sono semidoppi, dai petali morbidi e leggermente arruffati, hanno una bellissima tonalità di rosa antico e, ovviamente, il caratteristico profumo dolce delle Rose Damasco.


     


    All'edizione 2016 della Festa delle Rose, a Castel Giuliano, una coppia di giovani si è chinata a lungo su questa rosa. Lui si è inginocchiato in profonda adorazione annusando a lungo le corolle dei fiori raccolte tra le mani, e parlottando con lei con aria commossa e felice. Poi ci hanno chiesto di raccoglierne i petali che stavano sul prato. Erano entrambi Bulgari e lui, in particolare, proprio di Kazanlik.

  • Rosa Ispahan

  • Rosa Ispahan

  • Rosa Ispahan

    • Origini : Sconosciuta. 1832 circa
    • Portamento : Arbusto
    • Fioritura : Unica e molto lunga
    • Profumo : Molto ricco e intenso

    Note: Ispahan, conosciuta anche come Pompon des Princes, fu introdotta in Europa intorno al 1830 ma è originaria della Persia, "sulle cui colline cresce spontanea, ed è particolarmente bella tra Shiraz e l'antico centro commerciale carovaniere di Ispahan".

    La parentela con la famiglia di appartenenza non è propriamente stretta, perché il portamento eretto e le bellissime foglioline semilucide lasciano intuire lo zampino di una rosa Alba nella sua genealogia. Ma cio che importa, è la sua lunga stagione di fioritura (circa 2 mesi), forse la più lunga tra tutte le varietà non rifiorenti, la quantità impressionante di fiori che produce una pianta adulta, le grandi corolle fitte di petali, di un bel rosa chiaro e brillante, riunite in grappoli popolosi  capaci di arcuarne i lunghi rami che si prestano ottimamente alle "cordonature". E infine il profumo, tipico delle Damascene e talmente forte da esserne inebriati anche semplicemente passandovi accanto.

    Una varietà molto robusta, quasi del tutto immune alle malattie fungine.

  • Rosa La Ville de Bruxelles

  • Rosa La Ville de Bruxelles

    • Origine Vibert, Francia, 1849
    • Portamento Arbusto
    • Fioritura Unica
    • Profumo Intenso e dolce

    Note: Vibert, che non sbagliava mai un colpo, introdusse questa splendida rosa nel 1849. Ma perché questo nome? Non abbiamo trovato una risposta a questa curiosità, allora ne azzardiamo una noi: è probabile che Vibert non l’abbia effettivamente ibridata ma si sia limitato ad introdurre una rosa già creata diversi anni prima nei Paesi Bassi. Sta di fatto, comunque che “Ville de Bruxelles” è la regina fra tutte le damascene conosciute, sia per la dimensione e l’opulenta bellezza del suo fiore, sia per la qualità del suo profumo. Le foglie sono lussureggianti.

  • Rosa Leda

  • Rosa Leda

  • Rosa Leda

  • Rosa Leda

    • Origini : Sconosciute. Francia Anni ’20 del XIX secolo
    • Portamento : Arbusto a cuscino
    • Fioritura : Unica e duratura
    • Profumo : Molto ricco ed intenso

    Note: la leggenda narra che Zeus, innamoratosi di Leda, regina di Sparta , si trasformò in un cigno e si accoppiò con lei che generò due uova. Da un uovo sarebbero usciti i Dioscuri, Castore e Polluce, mentre dall'altro Elena e Clitemnestra.


    Leda ha un bel fogliame grande e copioso. I boccioli sono grandi e sferici, di un rosso molto scuro, così gonfi che sembrano dover esplodere all’improvviso. Quando finalmente si aprono si rimane a bocca aperta perché il fiore è quasi completamente bianco e del rosso rimane appena qualche traccia, come vaghissime spennellature ai margini dei petali (Painted Damask è l’altro nome con il quale è conosciuta). Tali spennellature, tuttavia, spesso sono fortemente accentuate dal clima umido.


    Poiché fiorisce a mazzi, il contrasto tra il colore del bocciolo e quello del fiore è davvero piacevole e sorprendente.

  • Rosa Mme Hardy

  • Rosa Mme Hardy

    • Origine: Hardy, Francia, 1832
    • Portamento: Arbusto
    • Fioritura: Unica e prolungata
    • Profumo: Intenso dolce

    Note: di fronte ad una delle sue più belle creazione, Monsieur Hardy non poté che dedicare questa rosa alla sua consorte. E ancora adesso, questa bellissima Damasco affascina per l’eleganza dei suoi fiori bianchissimi, stradoppi, come iscritti in un cerchio perfetto, con i petali ordinatamente disposti intorno ad un vistoso occhio verde centrale. L’arbusto, molto vigoroso fiorisce con grande profusione e generosità su un fogliame verde, quasi brillante. Il profumo è delizioso.

  • Rosa Gloire de Guilan

  • Rosa Gloire de Guilan

    • Origine: Iran, prima del 1949
    • Portamento: grande arbusto lasso
    • Fioritura: unica e prolungata
    • Profumo: eccezionalmente profumata

    Note: non si sa quanto sia vecchia questa splendida damascena, scoperta nella regione Iraniana di Guilan da Nancy Lindsay nel 1949 ed introdotta nello stesso anno in Inghilterra dal vivaio Hilling. E' un grande arbusto lasso, fitto di foglie verde intenso e sane, che in piena maturità si ricopre di una quantità impressionante di fiori. Le corolle si aprono leggermente a coppa, successivamente i petali, di un rosa incredibilmente luminoso, si dispongono in quarti intorno ad un bottoncino centrale. Emanano una fortissima fragranza, insolitamente esaltata dall'aumento delle temperature nell'arco della giornata. Tradizionalmente nella regione di Guilan viene coltivata per l'estrazione dell'essenza di rosa. I fiori profumano anche quando seccano e potrete quindi utilizzarli per farne dei pot-pourri.

  • Rosa Stanwell Perpetual

  • Rosa Stanwell Perpetual

  • Rosa Stanwell Perpetual

  • Rosa Stanwell Perpetual

  • Rosa Stanwell Perpetual

    • Origine:  Lee, Gran Bretagna, 1838
    • Progenitori:   Quatre saisons x rosa pimpinellifolia
    • Portamento:  Arbusto grande e arcuato
    • Fioritura:  Precoce e continua
    • Profumo:  Intenso e dolce 

    Note: Osservate attentamente la forma squisita di rosetta piatta in cui il fiore si dischiude, la disposizione ordinata e serrata, e tuttavia soffice dei petali. Dapprima, quelli centrali si uniscono verso l’interno, come uno scrigno prezioso, come una mano lievemente socchiusa tra le cui dita si intravede appena il giallo luminoso degli stami. Poi, col passare delle ore, quelli più esterni si distendono e si gonfiano in pieghe languide e sensuali di morbida seta; e brameresti di farti farfalla e riposarvi sopra a suggerne il nettare dolce ed il profumo forte e inebriante delle rose damasco; la luce rosa pastello, delicata e diffusa ma decisa, come le dita di Eos, rimbalza sul fiore e diviene più chiara, traslucida come alabastro.


     Questa incantevole rosa venne ritrovata per caso a Stanwell, una località dell’Inghilterra meridionale, nel 1834 e, pochi anni dopo, commercializzata dal vivaista Lee, al quale siamo grati di aver preservato e diffuso questa autentico gioiello. Le informazioni che se ne hanno son poche e misteriose. I suoi genitori sono, sicuramente: la “rosa Pimpinellifolia” (detta anche “spinosissima”) che le ha regalato il delizioso e minuscolo fogliame arrotondato, verde azzurrino ed opaco, e le spine fitte e setolose che rivestono i lunghi, eleganti fusti che si innalzano in ampli archi a formare soffici e profumati cuscini di rose; e poi, di sicuro, una rosa damascena rifiorente. Quatre Saisons, direbbe qualcuno; ed il colore, la foggia del fiore ed il profumo la ricordano distintamente. Ma Quatre Saisons , sebbene sia data per rifiorente (almeno quella esistente all’epoca… ma questa è tutta un’altra storia) non eguaglia per nulla l’infinita e ininterrotta profusione di fiori che Stanwell Perpetual regala, da maggio sin quasi a gennaio, sfidando impavida le torride estati e i gelidi inverni.


    Stanwell Perpetual è sufficiente da sola a sfatare l'infondata e pervicace superstizione che vuole la rifiorenza e l'immunità alle malattie quali esclusive virtù delle rose moderne.

  • Rosa York and Lancaster

  • Rosa York and Lancaster

    • Origini: sconosciute, prima metà del XVI secolo
    • Portamento: cespuglio lasso
    • Fioritura: unica, tra aprile e maggio
    • Profumo: molto intenso, tipico delle damasco

    Note: se la rosa rossa è quella dei Lancaster e quella bianca la rosa degli York, questa celebre varietà non puo' che essere il simbolo della riappacificazione tra i due schieramenti che per tre decenni si contesero sanguinosamente la successione al trono d'Inghilterra. Detta anche Damasco Variegata, o Damasco Versicolor , o ancora Rosa dei Tudor, la nuova dinastia, questo ampio cespuglio morbido, dal bel fogliame verde chiaro, produce una grande profusione di fiori in parte rosa e in parte bianchi. Talvolta i due colori si mescolano sullo stesso fiore in pennellate sparse, talvolta rimangono nettamente separati. Fantastici gli stami gialli che emergono dal centro.

LE CARATTERISTICHE DELLE ROSE

Conosci meglio le caratteristiche di ciascuna varietà di rosa... per ogni dubbio o chiarimento non esitare a contattarci, saremo lieti di coinvolgerti nella nostra passione!

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