~ LE ROSE MUSCHIATE

Le Rose MUSCHIATE

Nella seconda metà dell’ ‘800, mentre i vivai del sud della Francia erano impegnati nella ibridazione di nuove rose con l’utilizzo delle novità provenienti dall'Oriente (rose cinesi e rose tea, a dire il vero poco rustiche al freddo) nella Francia Settentrionale e nei Paesi Bassi, caratterizzati da un clima più severo, la creazione di nuove cultivar è costretta a seguire linee più tradizionali ma non per questo prive di innovazione e di interessanti sviluppi.

In particolare il Vivaio di Angers, che era stato di Jean Pierre Vibert fino al 1851 e poi ceduto al suo più stretto collaboratore,

M. Robert, s’impegnò in modo particolare a riprendere e sviluppare un filone antico ma non ancora sfruttato, quello delle rose muschiate, e a lanciare una nuova moda.


La muscosità consiste in un rivestimento, un“tomento” si dice in botanichese, che interessa alcune parti della rosa. Questo tomento può avere una consistenza morbida, come una fitta peluria, o un po’ rigida come setole, è leggermente “appiccicoso”, ed emana al tatto un piacevole odore di muschio.

La comparsa di questo rivestimento avviene all’improvviso, spontaneamente, è una mutazione del tutto naturale. Un esempio classico è quello di “Quatre Saisons Blanc Mousseux”, una mutazione spontanea (ci dice Laffay, che la introdusse nel suo catalogo intorno al 1835, ma pare sia più antica) di “Quatre Saisons”: in tutto identica alla pianta madre, fatta eccezione per il colore dei fiori, bianchi, ed il tomento che riveste i sepali. Capita spesso, infatti, che alcuni rami della “Blanc Mousseux” subiscano una reversione alla forma originaria.

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    Ma l'apparizione della muscosità fu un fenomeno che, in passato, interessò soprattutto la  Rosa Centifolia.  Anche per  Rosa x Centifolia  esiste, infatti, una mutazione muschiata, la  Old Moss,  che possiamo considerare se non proprio la prima in assoluto, quanto meno una delle sue più antiche mutazioni muscose. Persino la celebre  Chapeau de  Napoléon  si ritiene sia una mutazione spontanea di una qualche varietà di  Rosa Centifolia.


    Intorno alla seconda metà dell’800, tuttavia, questo processo cessa di essere spontaneo e casuale e diventa un elemento estetico volutamente ricercato dagli ibridatori. Un'operazione tutt'altro che facile, visto che  Rosa Centifolia, essendo sprovvista di stami, è del tutto sterile. Ma il punto di svolta avviene intorno al secondo decennio dell'800 quando compare per la prima volta, probabilmente presso il vivaio di Jean Pierre Vibert, una forma di Centifolia Muscosa a fiore semplice, e quindi facile da impollinare. Non è un caso, infatti, che gli ibridatori di questo nuovo tipo di rose furono quasi tutti francesi e, fra di essi, proprio Moreau & Robert, successori di Vibert, furono tra i più prolifici.


    Si ritiene che in poco meno di mezzo secolo siano stati creati circa 600 ibridi di Rosa Muscosa. Nei casi più estremi, la sperimentazione viene spinta all’eccesso, fino ad ottenere una muscosità densa persino sui fusti che appaiono come avvolti da un manicotto verde e resinoso. Il filone viene totalmente abbandonato nell'ultimo quarto del XIX secolo, forse perché ritenuto ormai troppo stravagante, o di scarso interesse per un pubblico attratto dalle nuove varietà rifiorenti. Le varietà sopravvissute fino ai giorni nostri non superano le 40.


    Le rose muscose hanno ancora oggi numerosi estimatori tra gli appassionati e il grande pubblico ne è piacevolmente affascinato.

Le varietà di rose Muschiate

  • Rosa Salet

  • Rosa Salet

    • Origini: Lacharme, Francia, 1854
    • Portamento: cespuglio
    • Fioritura: rifiorente a ondate
    • Profumo: intenso e speziato

    Note: Salet è forse la più amata tra le rose muscose. E' un bel cespuglio dal portamento eretto e denso di foglie grandi e verde chiaro. Le sue dimensioni sono contenute e la rendono adatta ai piccoli giardini ed ai vasi. La fioritura è quasi continua (è sempre buona abitudine cimare a fine estate e riconcimare per una buona ripresa autunnale) con belle corolle dense di petali, scompigliate e piatte, di un rosa pastello molto romantico che diviene più intenso quando le temperature sono fresche. Il profumo dolce ed intenso dei fiori si unisce a quello resinoso del muschio in un mélange molto seducente. Adatta per il reciso e per la composizione di bouquets.


    L’autore di “Salet” si chiama François Lacharme e vive a cavallo tra la prima e la seconda metà dell’800. Siamo nel Sudest della Francia e precisamente a Lione, città che per tutto il XIX secolo fu una vera e propria fucìna di ibridatori prolifici  e innovatori. A Lione nel 1867, presso il vivaio Guillot, è infatti nata “La France”, la rosa che per unanime consenso è ritenuta la prima ibrida di tea della storia, e perciò stesso la capostipite delle rose moderne. E sempre a Lione, presso il vivaio Pernet-Ducher, il 1° novembre del 1900, viene inaugurata l’alba del nuovo secolo con  “Soleil d’or”,  la prima rosa veramente gialla.


    Il dedicatario è Melchior Salet, un avvocato della città. E qui c’è un ulteriore elemento di rottura con il passato e con il vivaismo “conservatore” del Nord: “Yolande d’Aragon“ è del 1847, “Marie de Blois” del 1852, “Comte de Chambord” del 1858: tutte rose contemporanee di "Salet", ottenute ad Angers nel vivaio che fu di Jean Pierre Vibert, a qualche chilometro a Nordovest di Parigi. Qui, a Lione, insomma, un po’ alla volta l'“ancien régime” se ne  va in soffitta a favore della nuova e ricca borghesia emergente: banchieri, industriali, dottori, avvocati e professionisti diventano  i nuovi committenti  cui è riservato il privilegio di immortalare il proprio nome in quello della rosa a loro dedicata. Rimane, ovviamente, tutta l’onomastica legata agli affetti più intimi e familiari - mogli e figli soprattutto - ma anche alle amicizie e ai buoni rapporti sociali:  a giudicare dalle rose che spesso a vicenda si dedicarono, è lecito arguire che, almeno tra alcuni  dei rosaisti  dell’epoca, i rapporti erano cordiali e di stima professionale.

  • Rosa René d'Anjou

  • Rosa René d'Anjou

    • Origini: Moreau & Robert, Francia, 1853
    • Portamento: Arbusto a cuscino
    • Fioritura: Rifiorente
    • Profumo: Intenso

    Note: Renato d’Angio’ (1409- 1480), era figlio di Violante (o Iolanda) d’ Aragona e contemporaneo di Giovanna d’Arco, negli ultimi scorci della guerra dei 100 anni. Soprannominato “il Re buono”, la rosa a lui dedicata è un arbusto morbido e di piccole dimensione sul quale sbocciano corolle di un bel rosa vivace. Al loro interno i petali si aprono un po’ scompigliati, sostenuti da lunghi piccioli ricoperti da un giovane muschio di colore rossiccio. Il profumo è delizioso, qualcuno l’ha definito molto raffinato.


    Sebbene accreditata come non rifiorente nella maggior parte della letteratura anglosassone, questa bella rosa, con un buona potatura di piena estate e un’adeguata concimazione, è in grado di rifiorire nel nostro clima.

  • Rosa Eugenie Guinoisseau

  • Rosa Eugenie Guinoiseau

    • Origini: Guinoiseau, Francia, 1864
    • Portamento: Arbusto alto
    • Fioritura: Rifiorente
    • Profumo: Medio e dolce

    Note: un arbusto forte ed eretto, con un bel fogliame verde scuro, abbondante e piuttosto sano. Anche la muscosità è scura e man mano che sale verso i fiori diventa più densa. I fiori, di media dimensione, sono di un bel porpora violetto.

    Veramente la bellezza di questa rosa ha qualcosa di antico e di commovente.

  • Rosa Nuit de Young

  • Rosa Nuit de Young

    • Origini Laffay, Francia, 1845
    • Portamento Arbusto eretto
    • Fioritura Unica
    • Profumo Ricco

    Note: un piccolo grande gioiello creato in Francia nel 1845.


    E' un arbusto di piccole dimensioni, compatto, dall'aspetto sobrio e raffinato che richiede un'ambientazione speciale:  una bella bordura di piante basse mediterranee, in compagnia di salvia officinale, phlomis, iris, lavande e cisti.


    I suoi fiori, tra i più piccoli di tutte le rose e riuniti in mazzetti, non cessano mai di stupire per l'intenso profumo che emanano. Si aprono da boccioli tondi, racchiusi da sepali setolosi e profumati di muschio, con petali di un rosso porpora scurissimo, segnati da  ombreggiature quasi marrone e ravvivati dal giallo vivace degli stami. Anche le foglie, piccole e verde opaco, sono bordate di rosso.


    Dedicata a Edward Young (1683 – 1765), poeta inglese molto amato nel XIX secolo e autore dei celebri “Pensieri Notturni”,  che divennero un vero e proprio  “cult” dell’epoca romantica.

  • Rosa William Lobb

  • Rosa William Lobb

    • Origini Laffay, Francia, 1855
    • Portamento Arbusto a cuscino
    • Fioritura Unica
    • Profumo Intenso

    Note: un arbusto grande, dai lunghi rami arcuati, ricoperti da morbide setole sin dalla base e fino ai sepali dove si addensano in misura vistosa. Foglie grandi, verde scuro e sane. I fiori, doppi, sono una meravigliosa mescolanza di porpora, violetto, cremisi e grigio malva, con il rovescio dei petali rosa. Se ha abbastanza spazio intorno, fatele fare una grande fontana e si riempirà di fiori per tutta la lunghezza dei rami.

  • Rosa Roxburghii Plena

  • Rosa Alfred de Dalmas

    • Origini Laffay, (o Portemer?) Francia, 1855
    • Portamento Arbusto a cuscino
    • Fioritura Rifiorente
    • Profumo Intenso e dolce

    Note: questa rosa viene spesso commercializzata anche con il nome di “Mousseline”. Pare, tuttavia, che “Mousseline” fosse in realtà una muschiata diversa, creata da Moreau e Robert nel 1881, e potrebbe essere andata perduta: ma non è detto, perché qualcuno sostiene di conoscerle entrambe. 


    Alfred del Dalmas è un bell’arbusto ampio, dalle foglie scure e ruvide, poco incline alle malattie fungine. I fiori dolcemente profumati, sono di un bel rosa molto tenue, ricchi di petali, e spesso mettono in evidenza un luminoso ciuffo di stami gialli. Sbocciano a mazzi di 3/5 copiosissimi, sorretti da steli corti, come nelle Portlands (famiglia alla quale alcuni la annoverano).


    Per nostra esperienza, questa rosa rifiorisce come le Portlands, a ondate, purché si abbia cura di cimarne i fiori appassiti. Tuttavia i pareri sono molto discordi: si va dalla non rifiorenza, alla scarsa rifiorenza, alla rifiorenza continua.

  • Rosa Duchesse de Verneuil

  • Rosa Duchesse de Verneuil

    • Origini: Portemer, Francia, 1856
    • Portamento: cespuglio denso e tondeggiante
    • Fioritura: unica tra Maggio e Giugno
    • Profumo: profumatissima

    Note: un fascinoso cespuglio denso di foglie grandi, di un bel verde scuro e opache, fa da sfondo a una produzione impressionante di fiori di media grandezza,rosa intenso e luminoso, graziosamente gualciti. Il tomento è abbondante intorno ai sepali e lungo i rami, con un profumo di resina particolarmente intenso.

     

    Non ci è molto chiaro a quale delle tante Duchesse di Verneuil, vissute in Francia tra il XVI e il XVII secolo, sia stata dedicata questa rosa.

  • Rosa James Mitchell

  • Rosa James Mitchell

    • Origini, Verdier, Francia, 1861
    • Portamento: cespuglioso
    • Fioritura: unica, primaverile
    • Profumo: fortissimo

    Note: un arbusto vigoroso, compatto e ordinato, denso di foglie, verde medio e opache, e di muschio profumatissimo. Sano. Una rosa non facile da apprezzare, per palati sopraffini, per via dei fiori piccoli, a grappoli di 3/5, di un bel rosa argentato. Una varietà sopravvissuta ai tempi moderni e alla concorrenza dei "carciofoni"   per la bellezza dell'arbusto e per via dello spettacolare, fortissimo profumo.

  • Rosa Gloire des Mousseux

  • Rosa Gloire des Mousseux

    • Origini: Laffay, Francia, 1852
    • Portamento: arbusto eretto
    • Fioritura: unica a Maggio
    • Profumo: Molto intenso

    Note: il suo nome non è un'iperbole, questa rosa è davvero una "gloria delle rose muschiate". L'arbusto si erge eretto e denso di rami ricoperti da una folta "peluria" di morbide spine. Le foglie sono opache e verde medio e grandi, e talvolta si dipingono lievemente di rosso intorno ai bordi seghettati. Il fiore si apre dapprima a coppa, grande e sontuoso, circondato alla base da sepali ricoperti e profumati di muschio; poi si espande tutto intorno, in una tonalità rosa tenue che verso i petali esterni sbiadisce facilmente al bianco. Grande profusione di fiori a maggio. E di profumo, intenso e di rosa antica. Varietà adatta ai giardini e ai vasi grandi.


     

  • Rosa Old Moss

  • Rosa Old Moss

  • Rosa Old Moss

     Rosa Centifolia Muscosa


    • Origini: sconosciute, Paesi Bassi, XVII secolo
    • Portamento: cespuglio
    • Fioritura: unica
    • Profumo: molto intenso

    Note: la capostipite delle rose muscose (vedi nota introduttiva), è un grande cespuglio lasso, dai lunghi rami, belle foglie verde medio, e una quantità incredibile di mazzi di fiori molto doppi di un luminoso rosa pastello. I sepali ed i piccioli sono ricoperti da una fitta peluria muscosa il cui profumo resinoso esalta ed impreziosisce la forte fragranza di rosa. Una varietà, ancora oggi, di notevole valore ornamentale.

  • Rosa Soupert et Notting

  • Rosa Soupert et Notting

  • Rosa Soupert et Notting

    • Origine: Pernet, Francia,  1874
    • Portamento:  cespuglio basso e morbido
    • Fioritura: rifiorente
    • Profumo: molto intenso e dolce

    Note: una varietà dal portamento basso e ampio, con lunghi rami che si inarcano creando meravigliosi festoni fioriti e profumati (se nelle potature avrete rispetto del suo naturale portamento!). I rami sono ricoperti di muschio che si addensa soprattutto intorno ai sepali, mentre le foglie, non troppo grandi e di un bel verde glauco, hanno tutta l'eleganza delle vecchie rose europee. I fiori sono di media grandezza e di colore rosa lilla, molto intenso al centro, più delicato sui petali esterni.


    Ad un' abbondante fioritura primaverile, si susseguono fioriture sparse che possono tornare generose in autunno con un'accurata potatura e una buona concimazione organica.


    "Soupert et Notting" fu un famoso vivaio lussemburghese la cui attività si svolse tra la prima metà dell'800 e i primi 2 decenni del XX secolo. Da quell'operosa officina uscirono alcune varietà di rose ancora coltivate. Molti rosicultori dell'800, soprattutto della zona di Lione, resero omaggio a quella famiglia e ai suoi membri. Ancora in tempi recenti, nel 2006, Roseraie Ducher ha creato una nuova cultivar, una Bourbon, e l'ha chiamata "Hommage à Soupert et Notting".

  • Rosa Marie de Blois

  • Rosa Marie de Blois

    • Origine: Robert, Francia,1852
    • Portamento: cespuglio
    • Fioritura:  talvolta rifiorente
    • Profumo: profumatissima, di centifolia

    Note: una rosa perfetta, a coppa, straricca di petali, che sboccia in grandi mazzi di un vivace rosa satinato e si apre in una forma voluttuosamente spettinata. Il profumo è sontuoso e persistente. Il cespuglio ha un portamento morbido, fittissimo di belle foglie verde medio e molto sane, immuni da malattie fungine. Gli steli ed i sepali sono ricoperti da un tomento rosso bruno e, ovviamente, profumato.

  • François Lacharme

    Questo signore dalla faccia burbera e gli occhi buoni è l’autore di “Salet”. Si chiama François Lacharme e vive a cavallo tra la prima e la seconda metà dell’800. Siamo nel Sudest della Francia e precisamente a Lione, città che per tutto il XIX secolo fu una vera e propria fucìna di ibridatori prolifici  e innovatori. A Lione nel 1867, presso il vivaio Guillot, è infatti nata “La France”, la rosa che per unanime consenso è ritenuta la prima ibrida di tea della storia, e perciò stesso la capostipite delle rose moderne. E sempre a Lione, presso il vivaio Pernet-Ducher, il 1° novembre del 1900, viene inaugurata l’alba del nuovo secolo con  “Soleil d’or”,  la prima rosa veramente gialla.


    Il dedicatario è Melchior Salet, un avvocato della città. E qui c’è un ulteriore elemento di rottura con il passato e con il vivaismo “conservatore” del Nord: “Yolande d’Aragon“ è del 1847, “Marie de Blois” del 1852, “Comte de Chambord” del 1858: tutte rose contemporanee di "Salet", ottenute ad Angers nel vivaio che fu di Jean Pierre Vibert, a qualche chilometro a Nordovest di Parigi. Qui, a Lione, insomma, un po’ alla volta l'“ancien régime” se ne  va in soffitta a favore della nuova e ricca borghesia emergente: banchieri, industriali, dottori, avvocati e professionisti diventano  i nuovi committenti  cui è riservato il privilegio di immortalare il proprio nome in quello della rosa a loro dedicata. Rimane, ovviamente, tutta l’onomastica legata agli affetti più intimi e familiari - mogli e figli soprattutto - ma anche alle amicizie e ai buoni rapporti sociali:  a giudicare dalle rose che spesso a vicenda si dedicarono, è lecito arguire che, almeno tra alcuni  dei rosaisti  dell’epoca, i rapporti erano cordiali e di stima professionale.

LE CARATTERISTICHE DELLE ROSE

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