ROSE BOTANICHE

Le Rose Botaniche

La Storia delle rose comincia con le rose botaniche. Con questo termine si indicano le rose esistenti in natura, che non sono cioè frutto di un processo di ibridazione. Sono dette comunemente anche rose selvatiche e sono all’origine remota di tutte le cultivar conosciute fino ad oggi, quelle che, al contrario, derivano dall’ibridazione spontanea e casuale, oppure dovuta all’intervento dell’uomo.
Il genere Rosa è tipico ed esclusivo dell’emisfero settentrionale del nostro pianeta e conta più di 160 specie diversamente distribuite in quattro regioni principali di origine: l’Europa, il Nordamerica, buona parte dell’Asia e il Medio Oriente.
Pur essendo per certi aspetti molto diverse tra di loro, in relazione all’area geografica di provenienza, hanno tuttavia alcuni tratti che le accomunano: il fiore semplice, il profumo, il colore del fiore dal bianco al rosa (fatta eccezione per alcune specie gialle del Medio Oriente) e l’estrema variabilità dei caratteri.

Questa dote congenita, questa straordinaria mutevolezza dei caratteri, si è rivelata molto preziosa nel determinare l’incredibile successo delle rose nei secoli poiché ha consentito, attraverso l’impollinazione incrociata tra specie, operata dalla natura o dall’intervento umano, e la reiterata ibridazione avvenuta attraverso i secoli, la creazione di innumerevoli varietà, da quelle più antiche alle rose più recenti, tanto che si può giustamente affermare che la Rosa, da sempre, è la presenza più artificiosa in quel grande artificio umano rappresentato dal giardino. Nelle pagine che seguono, tratteremo una piccola selezione di rose botaniche, quelle presenti nel catalogo del vivaio. Alcune di esse non sono vere e proprie specie ma ibridi primari, che rappresentano, in realtà, il primo stadio dell’ibridazione, dovuto alle mutazioni spontanee di una specie, o all’incrocio di specie affini. Di molte altre, invece, si farà cenno nell’introduzione ai capitoli successivi.


Le varietà di rose botaniche

  • Rosa Foetida Persiana

  • Rosa Foetida Persiana

    • Origine : Probabilmente Asia Centrale a clima caldo e asciutto
    • Portamento : Arbusto lasso di grandi dimensioni
    • Fioritura : Precoce e unica
    • Profumo : Intenso

    Note: 

    una mutazione spontanea della specie botanica rosa foetida, con rami bruno rossastri, grandi spine grigie, e abbondante fogliame verde chiaro. I fiori sono semidoppi, di un brillante giallo oro, molto intenso, con stami prominenti gialli che non scuriscono. Il profumo viene ingenerosamente definito foetido , perché secondo alcuni sarebbe un odore sgradevole. Un’affermazione che riteniamo francamente incomprensibile e che vi invitiamo a verificare di persona.


    Un ibrido molto antico, di capitale importanza per la storia delle rose, l’unica a fiore giallo conosciuta in Europa fino agli esordi del XX secolo. Il colore giallo, nelle rose, è un carattere genetico del tutto residuale e recessivo: per questo motivo, nonostante Foetida Persiana fosse conosciuta in Europa sin dal ‘600, e nonostante i numerosi tentativi intrapresi, gli ibridatori non riuscirono mai ad ottenere nuove varietà di colore giallo. Joseph Pernet-Ducher, nell’anno 1900, utilizzandola in combinazione con un ibrido di tea, inaugurò il nuovo secolo con la prima rosa veramente gialla, la “Soleil d’or”, capostipite di tutte le rose moderne di colore giallo o arancione. (Mentre Joseph Pernet-Ducher, con la sua ossessione, è il responsabile della diffusione della ticchiolatura, secondo l’accusa di Peter Beales).

  • Rosa Hemisphaerica

  • Rosa Hemisphaerica

    • Origine : Probabilmente Turchia continentale
    • Portamento : Arbusto di grandi dimensioni
    • Fioritura : Precoce e unica
    • Profumo : Intenso

    Note: 

    una varietà probabilmente molto antica, ma introdotta in Europa all’inizio del ‘600. E’ un arbusto alto dai fusti sottili e le foglioline, simili a quelli di foetida persiana, sono di un grigio-verde chiaro e brillante.


    Questa rosa bellissima, croce e delizia di tanti appassionati, è anche conosciuta come Rosa sulphurea, per via del colore giallo zolfo dei suoi fiori grandi e globosi. Va utilizzata in postazioni molto asciutte e soleggiate, come si conviene ad una rosa che provenga dal Medio Oriente, se non volete rischiare che i boccioli si appallottolino con l’umidità e non si aprano mai

  • Rosa Laevigata

  • Rosa Laevigata

    • Origine : Cina. Introdotta in Europa nel 1759
    • Portamento : Rampicante, m. 10 x 5
    • Fioritura : Unica
    • Profumo : Intenso e dolce.

    Note

    una rosa di notevole dimensione, adatta come scalatrice di alberi o come grande arbusto espanso, con fogliame verde scuro, persistente, lucido e brillante, grandi spine uncinate e sparse e grandi fiori bianchi, elegantissimi e raffinati, impreziositi da un vistoso ciuffo di stami gialli dorati. Proveniente dalle zone tropicali del sudest Asiatico, potrebbe essere delicata al freddo; da noi, in vivaio è stata testata per quasi 2 mesi con temperature minime tra i 6 e i nove gradi sotto le zero. E indubbio, comunque, che predilige le zone calde: appena introdotta dalla Cina, alla fine del 18° secolo, si è subito naturalizzata nel sud degli Stati Uniti con il nome di Cherokee Rose .

  • Rosa Roxburghii Plena

  • Rosa Roxburghii Plena

    • Origine Introdotta in India nel 1824
    • Portamento Arbusto ampio e tondeggiante
    • Fioritura Rifiorente
    • Profumo Delicato e dolce

    Note: 

    una rosa insolita e fuori dal comune, con fiori doppi e piatti, dai petali morbidamente arruffati, rosa deciso con una qualche sfumatura lilla. Il suo nome di battesimo è Rosa Roxburghii, ovvero La rosa di Roxburgh che era il sovrintendente al giardino botanico di Calcutta nel 1824. E poiché fu scoperta prima della varietà a fiore semplice, che è la vera specie botanica, per metterci una toppa sopra, quest’ultima venne denominata Rosa roxburghii normalis.


    Probabilmente è ibridata con una rosa cinese, che gli ha trasmesso il carattere della rifiorenza. Ma su questo punto i pareri sono discordi: c’è chi afferma che non rifiorisca affatto, qualcun’altro sostiene che sia una rifiorente continua e abbondante; altri ancora giurano che la rifiorenza è scarsa se non addirittura misera. La nostra esperienza in vivaio concorda con questi ultimi ma solo in parte, perché siamo convinti che il vigore di questa rosa tolleri malvolentieri la costrizione del vaso e che solo piantata in giardino dia il meglio di sé.


    L’arbusto è molto forte, con rami dall’andamento angoloso e forti spine. Quando il legno è maturo si sfalda piacevolmente come una pergamena. Il fogliame è semplicemente e deliziosamente piccolo ed elegante, verde chiaro e immune da malattie. I calici che racchiudono i boccioli sono cosparsi di una fitta peluria un po’ irta che successivamente, quando il fiore è fecondato, diventa un cinorrodo pungente, come un riccio di castagna.

  • Rosa Sancta (o Rosa Richardii)

  • Rosa Sancta (o Rosa Richardii)

  • Rosa Sancta (o Rosa Richardii)

  • Rosa Sancta (o Rosa Richardii)

    • Origine Abissinia, 1848
    • Portamento Arbusto
    • Fioritura Unica
    • Profumo Dolce, intenso e  muschiato

    Note: 

    Rosa Sancta è un arbusto basso e largo con lunghi sarmenti, probabilmente un ibrido molto antico di Rosa gallica con Rosa Phoenicea come attesterebbe la presenza di piccole spine leggermente uncinate lungo i fusti.


    Il nome di Rosa Richardii le deriva dal botanico inglese Richard che la descrisse per la prima volta nel 1848, nel corso di un suo viaggio, e le diede l'appellativo di Rosa Santa dell' Abissinia. Questa rosa infatti, secondo quanto ci riferisce lo stesso autore, era all'epoca molto diffusa nei giardini delle chiese e dei monasteri cristiani di quella regione. E' probabile anche vi sia stata introdotta dall'Europa o dal Medio Oriente all'epoca del tardo impero, secondo la tradizione da parte di San Frumenzio (IV secolo d.C), primo vescovo dell'Etiopia e fondatore della nascente comunità cristiana in Egitto. Questa ipotesi sarebbe rafforzata dalla presenza di Rosa Sancta nelle ghirlande votive di alcune tombe egiziane dell'epoca.


    I fiori sono semplici, di colore rosa tenuissimo, molto luminosi e con un aspetto un po’ gualcito che aggiunge fascino insieme ai vistosi stami giallo oro. Bello il fogliame, verde chiaro e lievemente lucido. In autunno Rosa Sancta produce delle piccole bacche scure.


     

LE CARATTERISTICHE DELLE ROSE

Conosci meglio le caratteristiche di ciascuna varietà di rosa... per ogni dubbio o chiarimento non esitare a contattarci, saremo lieti di coinvolgerti nella nostra passione!

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